Iscizioni  asse 2
ASSE 2  “RAFFORZAMENTO DELLE CAPACITÀ POLITICHE E DI RUOLO”
Le 3 linee formative di questo asse sono dirette a:
potenziare le abilità relazionali e politiche, per conferire maggior ruolo alla propria organizzazione nella costruzione del dialogo e della comunicazione;
valorizzare la partecipazione ed i processi democratici di trasformazione dei bisogni in risposte;
facilitare la mediazione e l'efficacia delle decisioni inclusive.
L'asse si articola in tre percorsi formativi rivolti a cinquanta persone impegnate nelle funzioni politico-relazionali delle enti di terzo settore:
Animazione sociale, dai bisogni individuali alle proposte collettive;
Gestione dei conflitti e negoziazione creativa;
Public speaking (comunicazione politica) - innovazione e orientamento ai valori
Ogni linea prevede 25 ore di formazione a distanza e 16 in presenza (suddivise in un laboratorio da tenersi prima dell'estate ed un altro in autunno).
I tre percorsi sviluppano capacità e competenze che sono complementari nel lavoro politico sociale e avranno quindi momenti di comunicazione ed interscambio, anche per poter orientare meglio i partecipanti verso eventuali scelte formative future.

Asse 2 linea formativa 1. Gestione dei conflitti e negoziazione creativa
Le comunità complesse sono attraversate continuamente da interazioni e occasioni relazionali tra cittadini, gruppi e istituzioni, tanto nelle reti progettuali territoriali quanto nelle dinamiche sociali più vaste. Esse sono rivolte a vari obiettivi, che non sempre sono scelti o autodeterminati.
Spesso ci si trova a dover affrontare situazioni relazionali ed organizzative caratterizzate dalla presenza di conflitti.
Con questo termine si fa riferimento a situazioni in cui diversi attori e portatori di interessi o mandati non convergenti riscontrano difficoltà o impossibilità a trovare degli accordi, delle convergenze funzionali agli obiettivi, se non attraverso forzature, esclusioni, malesseri e strategie le cui conseguenze sono spesso di difficile gestione.
Le esigenze di cambiamento sociale e le politiche di terzo settore ci spingono sempre più nella direzione degli accordi di rete, delle coprogettazioni, della cooperazione interorganizzativa con istituzioni ed attori diversi.
A questa situazione però non corrisponde sempre, nella realtà, un’adeguata disponibilità e le competenze per gestirne le complessità, le contraddizioni, le opacità, inscritte fisiologicamente in processi di questo tipo.
Fare genericamente appello al “buon senso”, al “lavorare per lo stesso obiettivo”, al “sapere come fare”, è semplicistico e insufficiente: come se i soggetti sociali dovessero quasi naturalmente possedere ed armonicamente combinare abilità e saperi per la gestione delle relazioni sociali ed organizzative.
Imparare a gestire i conflitti e ricercare soluzioni creative vuol dire gestire in modo originale, efficace e trasparente le dinamiche di contrapposizione, chiusura, decisione gerarchica, frammentazione, cui i processi relazionali espongono sempre più spesso le organizzazioni del terzo settore e le persone impegnate direttamente nei percorsi di intelocuzione istituzionale e animazione sociale.

Asse 2 linea formativa 2. Public speaking (comunicazione politica) - innovazione e orientamento ai valori
Nel dibattito pubblico domina sempre più spesso l'aggressione verbale e la degradazione del linguaggio. Non s’insegna più ad argomentare e si mira direttamente alla pancia delle persone, alle paure, al sensazionalismo, con l'obiettivo di raccogliere velocemente consenso. La semplificazione e la polarizzazione delle posizioni svuota di contenuti e idee il confronto e la ricerca di soluzioni.
I social, in particolare, rimbalzano infinite volte le opinioni di cui si è già convinti. In psicologia cognitiva si parla di “pregiudizio di conferma”, un meccanismo descritto da Francesco Bacone già alla fine del 1500. Il “confirmation bias” ostacola la valutazione pubblica di opinioni e argomenti, favorendo la propaganda e la credulità popolare, la perdita di autorevolezza dei mass media, il disprezzo per l'opinione degli esperti, la polarizzazione e manipolazione delle idee, il conformismo sociale.
Il percorso intende fornire strumenti di comprensione del linguaggio politico, a livello sistemico in relazione alla ostensività, la messa in scena del potere e alle differenze fra linguaggio democratico e linguaggi non democratici, per arrivare fino alle forme di espressione assertive e argomentative più consone a supportare percorsi di partecipazione e condivisione di proposte e programmi.
In questa duplice cornice si lavorerà per l'acquisizione e lo sviluppo di conoscenze, concetti e abilità per comprendere ed esprimersi con un lessico appropriato in contesti istituzionali come tavoli, sedi di concertazione e negoziazione; situazioni pubbliche di confronto con soggetti sociali, assembramenti spontanei, riunioni ed assemblee esercitando “valori” nell'esprimersi e capacità di riconoscere “disvalori” (populismi, etnismi, fondamentalismi) nella comunicazione verbale e non verbale.
Obiettivi prioritari del corso sono:
- saper interpretare criticamente le trasformazioni del linguaggio politico contemporaneo, anche con riferimento alle nuove forme di comunicazione dei social media;
- esercitare le conoscenze acquisite attraverso la progettazione e organizzazione di documenti scritti e discorsi orali, espositivi e argomentativi, scegliendo lo stile linguistico appropriato;

Asse 2 linea formativa 3. Animazione sociale. Dai bisogni individuali alle proposte collettive
Cos'è una politica pubblica?
Una possibile definizione è «un insieme di decisioni interrelate, prese da un attore politico o da un gruppo di attori, sulla selezione di obiettivi e mezzi atti al loro raggiungimento all’interno di una situazione specifica in cui gli stessi attori hanno, in linea di principio, il potere di prendere tali decisioni».
Se è così, diventa importante riconoscere gli “attori pubblici”, i soggetti sociali, che non sono solo e semplicemente le istituzioni.
Riconoscere i soggetti sociali - i portatori di interessi - capirne i bisogni, accompagnarli nella lettura e analisi dei problemi per individuare “gli obiettivi e i mezzi”, vuol dire avviare le basi della progettazione partecipata.
In una comunità, nella progettazione partecipata con molti soggetti sociali diversi, è importante dare ruolo e parola ai più fragili. Le organizzazioni del terzo settore lavorano per il superamento delle disuguaglianze (economiche, di genere, culturali ecc.) non solo “aiutando”, nel senso di prestare soccorso, ma “promuovendo”.
Dare il potere di prendere decisioni ai più fragili vuol dire mettere in grado (capacitare) chi spesso è solo un destinatario degli interventi sociali e assistenziali di sviluppare consapevolezza e formulare proposte concrete per risolvere, insieme, i propri problemi, superare gli handicap, migliorare le condizioni di vita e di benessere nella comunità.
L'animazione sociale sviluppa capacità e competenze degli operatori e dirigenti del terzo settore per la costruzione di politiche pubbliche partecipate. Tenendo conto del contesto sociale e culturale, delle risorse disponibili (tempo, spazi, economie, saperi), del dialogo e della condivisione di obiettivi e interventi con soggetti sociali ed istituzionali diversi.
Per superare le disuguaglianze bisogna imparare a formulare proposte valorizzando il protagonismo dei più fragili. Spesso il terzo settore rimane bloccato in una partecipazione prettamente decorativa: accade con le firme dell'ultimo giorno ai piani sociali di zona, oppure nelle interminabili riunioni di tavoli in cui manca il vero spazio e la possibilità di contribuire a programmi.
Attraverso percorsi di animazione sociale è possibile promuovere relazioni positive tra cittadini, gruppi e istituzioni, accrescere “capitale sociale”, coprogettare uno sviluppo sostenibile dei territori.
Sign in to Google to save your progress. Learn more
Email *
A quale linea formativa dell asse 2 intende iscriversi *
Denominazione dell'ETS o della Rete *
Tipologia dell'ENTE *
Se altro specificare
Regione della sede dell'ETS *
Provincia della sede dell'ETS *
Indirizzio della sede dell'ETS o della Rete *
Codice Fiscale dell' ENTE *
Next
Clear form
Never submit passwords through Google Forms.
This content is neither created nor endorsed by Google. Report Abuse - Terms of Service - Privacy Policy